TRAMA
Curiosità
Colonna Sonora
Un
figlio
è
meglio
di
un
maiale?
Secondo
la
saggezza
popolare,
ma
soprattutto
secondo
nonna
Kevlar,
no.
Crescere
figli
è
esattamente
come
crescere
dei
suini,
non
da
né
più
né
meno
soddisfazioni.
Eppure
proprio
questi
figli,
che
si
ritrovano
al
mondo
senza
averlo
chiesto,
sono
quelli
che
si
vedono
accollare
la
cura
del
genitore,
resa
lunga
e
sfiancante
da
un
progresso
scientifico
che,
più
che
allungare
la
vita,
allunga
la
vecchiaia.
Il
dono
della
vita,
il
sacrificio
parentale,
diventa
così
un
debito
impossibile
da
saldare,
che
condanna i figli/porci al senso di colpa eterno.
Cresci Figli Cresci Porci
Cinzia Zungoloi 2020
Cresci figli, cresci porci si spinge in territorio tabù con l’arma dell’umorismo, che diventa a
volte graffiante sarcasmo, osando ridere della demenza senile e di tutto l’indotto familiare
mobilitato per gestirla. Cinzia Zungolo, in un racconto rocambolesco che attraversa le
generazioni della sua famiglia, rovescia la prospettiva della saggezza popolare, dicendo fuori
dai denti quel che tutti pensano: che la generazione del boom economico, tanto numerosa e
prospera, affronta oggi, nell’epoca della demenza senile, una prova dura, quasi impossibile.
Aveva
sei
anni
e
ogni
lunedì
si
alzava
all'alba
per
impastare
il
pane
per
tutta
la
settimana.
Anche
se
a
scuola
era
la
prima
della
classe,
dovette
abbandonare
gli
studi
dopo
la
quinta
elementare
per
occuparsi
dei
fratellini
(lasciò
comunque
un
segno
indelebile,
quando
la
scelsero
per
la
posa
della
prima
pietra
della nuova scuola di Venosa, in una lontana mattina della gloriosa era fascista).
Ottantenne,
ancora
le
capitava
di
sognare
violente
discussioni
con
nonna
Kevlar,
in
cui
le
rinfacciava
quella scellerata imposizione