TRAMA
Curiosità
Colonna Sonora
L’Isola
è
un
puntino
nel
blu
del
Mediterraneo,
bordato
di
spiagge
di
sabbia
colorata.
A
volte
basta
starnutire
a
Est
perché
qualcuno
da
Ovest
telefoni
per
sapere
dove
ti
sei
preso
quel
brutto
raffreddore.
Paolo
e
Irene,
tredici
anni,
amano
tutto
di
quel
puntino:
i
giri
in
bicicletta
con
gli
amici,
i
bagni
e
i
falò
sulla
spiaggia,
il
piccolo
cimitero
inglese,
lo
strano
Internet
bar,
la
cucina
della
mamma
di
Irene,
il
traghetto
di
capitan
Leopardi
e,
in
fondo
in
fondo,
anche
i
l
noiosissimo
museo
dedicato
alla
sua
storia.
Quando
i
cani
cominciano
a
scomparire
e
a
ricomparire
cadaveri,
e
per
di
più
decapitati,
nessuno
riesce
a
credere
che
fra
gli
abitanti
dell’Isola
si
aggiri
davvero
un
crudele
assassino.
Paolo
e
Irene
hanno
subito
sospetti
molto
precisi
sul
colpevole
e
lo
inseguono
senza
dargli
tregua,
fra
gli
ultimi
scampoli
di
estate
e
i
fantasmi
della
Seconda
guerra
mondiale
che
ancora
aleggiano
sulle
coste
dell’Isola.
Fino a scoprire che certi fantasmi sono destinati a scomparire solo di fronte alla verità.
È
uno
di
quei
casi
in
cui
il
titolo
precede
il
romanzo.
Leros,
primavera.
Vivo
da
qualche
mese
in
un
residence.
Spesso,
la
mattina
passeggio
fino
all'altro
capo
dell'isola,
verso
Dio
Liskari,
dal
signore
delle
mosche,
il
proprietario
del
bar
ristorante
dove,
quando
i
tavoli
sono
pieni
di
cibo,
le
mosche
si
affollano.
Nel
pomeriggio
scendo
sulla
spiaggetta
di
ciottoli
bianchi.
Non
c'è
nessuno.
A
un
tratto
noto
qualcosa
che
galleggia
nell'acqua.
È
un
animale,
senza
testa,
le
zampe
stecchite,
un
lato
squarciato
e
ricucito
con
cura.
La
corrente
lo
avvicina
alla
riva,
il
signore
delle
mosche
scende
in
fretta
per
raccoglierlo
e
farlo
sparire
al
più
presto.
Il
titolo
si
è
appena
formato:
L'isola
del
cani
senza
testa.
Manca
tutto
il
resto.
Così
ho
preso
il
cimitero
militare,
dove
riposano
tanti
giovani
soldati morti nel '43 e un gruppo di ragazzini fortunati che vivono su un puntino di terra, in mezzo al blu.
Il
libro
ha
una
veste
grafica
eccezionale,
la
copertina
è
una
tale
meraviglia.
Se
togliete
la
sovraccoperta,
scoprite
che
le
soprese
non finiscono qui...
L’isola dei cani senza testa
A pochi passi dalla scaletta che portava alla
spiaggia Ocra, il misterioso oggetto giaceva
immobile sulla battigia. I ragazzi si avvicinarono
lentamente. Onde brevi lo scuotevano come se
volessero svegliarlo. Ma era impossibile: dal
sacco di pelle teso quasi fino a scoppiare
spuntavano solo quattro zampe stecchite.
“Così si gonfiano gi annegati” pensò Paolo, “e
poi riemergono. Dopo giorni.”
Rizzoli 2010